giovedì 11 aprile 2013

Cos'è una ricetta?




Parliamo un pochino di ricette! Che cosa è una ricetta? Banalmente è un insieme di ingredienti mescolati, cucinati, incorporati, impastati, miscelati. Sembrerebbe semplice la risposta, eppure se facessimo preparare un piatto che so...di tonnarelli cacio e pepe a due persone diverse scopriremmo che, per quanto molto simili come gusto, avrebbero notevoli differenze. Come è possibile? Gli ingredienti sono soltanto il cacio ed il pepe! Ok, ci sono diversi tipi di pepe e svariate tipologie di cacio che sicuramente daranno al palato sensazioni differenti ma non è questo il punto, la risposta non è tutta lì, io so che uno dei due piatti mi piacerà sicuramente più dell'altro. 
Credo che la sostanziale differenza si trovi nell'ingrediente che è sempre diverso in ogni ricetta, il cuoco.  Non so voi ma personalmente faccio molta fatica a seguire scientificamente una ricetta, sarò strano ma non riesco proprio ad attenermi in maniera scrupolosa a quello che leggo e forse è proprio per questo che non amo fare i dolci, ma magari di questo ne parleremo un'altra volta.


L'eccezionalità ed il fascino del cucinare è la libertà che si ha nel non seguire una ricetta "alla lettera", la possibilità di mettere un po' più di pepe, cambiare il soffritto, aggiungere una spruzzata di limone... le varianti sono infinite in cucina perché tutto dipende dal gusto che, essendo il senso più democratico che abbiamo, lascia spazio a tutte le interpretazioni possibili, ma non è meraviglioso??? per essere liberi è sufficiente entrare in cucina!!!
Sono ufficialmente un romantico quindi, quando cucino ho la sensazione che un pezzettino di me finisca nel piatto insieme agli altri ingredienti ed è evidente che non sono in grado di cucinare per me stesso, quando lo faccio è sempre per qualcun altro. Vi confiderò un segreto, però ssshhhh non lo dite a nessuno! 
Difficilmente riesco a cucinare per me. Torno a casa la sera ed aspetto che arrivi la fame...e quando arriva mi ritrovo famelico che ravàno (non credo neanche che esista il verbo ravanare, però rende bene l'idea) tra il frigo e la dispensa e prendo quello che capita, mi vergogno anche un po' a raccontarlo, ma sono perfettamente in grado di mangiare una fetta di salame e subito dopo tre cucchiai di gelato al pistacchio, per poi passare al formaggio...state per vomitare??? si, lo so! scusatemi...ma se io non invito qualcuno a cena è veramente difficile che prenda in mano una padella.
Senza scivolare eccessivamente nella filosofia il cuoco dona una parte di se, perché dentro quel piatto di tonnarelli c'è la ricerca, c'è lo studio, c'è la passione, c'è il cuore e c'è anche la libertà nel cercare la combinazione migliore, utilizzando modalità diverse per arrivare a creare quella cremina dalla densità giusta, che a "lui" piace! o forse dovrei dire "me", perché un altro limite che ho è quello di non riuscire a cucinare qualcosa che non mi piacerebbe mangiare, può sembrare controverso lo so, ma accettatemi così!!!
E siccome il mondo è bello perchè è vario, esiste fortunatamente chi adora cucinare per se stesso, come il grandissimo cuoco di cui vi lascio la ricetta:

Spaghetti alla scapola

Tu moje, doppo er solito trasloco,
se gode co' li pupi sole e bagni,
e tu, rimasto solo, che te magni,
si nun sei bono manco a accenne er foco?
Un pasto in una bettola, a dì poco,
te costa un occhio appena che scastagni;
si te cucini invece ce guadagni
e te diverti come fusse un gioco.
Mo te consijo 'na cosetta cicia
ma bona, pepe e cacio solamente,
che cor guanciale poi se chiama Gricia.
E m'hai da crede, dentro a quattro mura
magnà in mutanne...senza un fiato...gnente...
se gode più de' la villeggiatura.

Aldo Fabrizi


ps. ho controllato, ravanare non esiste sul vocabolario



ps2. avete letto bene! ho scritto vocabolario e non google :-)

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