venerdì 9 ottobre 2009

La Scuola degli ingredienti segreti

Un giorno curiosando in libreria mi sono imbattuto in un titolo che ha subito catturato la mia attenzione…la scuola degli ingredienti segreti, autore a me sconosciuto, eppure quel titolo così semplice ma estremamente accattivante mi ha rapito fin dal primo momento. Ho preso il libro ed ho letto le varie didascalie in copertina... una scuola di cucina un po’ speciale…dove lievitano impasti e promesse d’amore…si stemperano salse e ricordi perduti…si scioglie il cioccolato e il proprio passato…si sfornano pietanze come intense amicizie… credo di non aver avuto bisogno di altro per convincermi a comprarlo!!!!
Ho proseguito il mio curiosare sfogliando il libro, ho scoperto che la scrittrice si è appassionata alla cucina dopo aver trascorso due anni in Italia, ho letto anche gli inutili ritagli dei vari giornali “debutto memorabile!!!!...un gioiello…meraviglioso!!!!”. Non so perchè, ma non mi sono mai soffermato su questa "parte" dei libri, trovo che siano commenti esageratamente scontati e uguali nei secoli!!!!
Sfogliando...sfogliando... si parla di una certa Abuelita, la donna della bottega delle spezie, di Lillian che conosce la magia degli ingredienti…”quello che soltanto Tom sapeva era che ognuno di loro portò a casa con sé un minuscolo frammento di lei, impastato nella torta che avevano mangiato”.
A questo punto come avrei potuto non andare di corsa in cassa con il libro sotto braccio???
Il problema che, però, si è venuto a creare è stato...l’aspettativa!!! A me viene veramente facile entusiasmarmi velocemente per un libro, un film, una ricetta e molto spesso quello che leggo, che vedo o che cucino non si manifesta poi così eccitante. Fortunatamente in questo caso è avvenuto l’opposto!!! Il libro è stato un crescendo di curiosità, di intensità, di poesia, in fondo è stato come gustare una ricetta speciale…inizi sentendo i profumi e ti fai un’idea di quello che metterai in bocca, poi assaggi il primo boccone..piccolo..per assaporare bene le varie sfumature e la fusione degli ingredienti…poi nella bocca ti esplode il sapore e quindi comincia la brama di sentire nuovamente quel gusto..e mangi…mangi….finchè divori tutto in un’estasi di sapori e profumi!!!! Per me è andata proprio così!!!
La Baurmeister, durante la sua permanenza italiana ha scoperto quanto per noi italiani sia fondamentale il rituale della cena, celebrazione, preparazione e condivisione anche dei pasti più semplici. Il cibo costituisce un'opportunità, tre volte al giorno, di rallentare...e ricordarci che oltre al cervello abbiamo un corpo, delle emozioni, abbiamo il gusto ed un cuore che può aprirsi alla persona che siede a tavola con noi...cucinare è fare un dono, è una lingua e gli ingredienti fanno parte della conversazione...Si è posta la domanda “qual'è l'ingrediente del cuore di ognuno, quello destinato a evocare un ricordo, innescare una rivelazione, far maturare una scelta?” sulla base di questa domanda ha intrecciato personaggi, ingredienti, profumi e sensazioni, dando vita ad una scuola di cucina veramente particolare.

“Se ci pensate, ogni volta che prepariamo del cibo interrompiamo un ciclo vitale. Strappiamo una carota dal terreno o uccidiamo un granchio, o magari blocchiamo semplicemente la muffa che sta crecendo su una fetta di formaggio. Prepariamo pasti con quegli ingredienti e, così facendo, diamo vita a qualcos'altro. E' un'equazione basilare, e se fingiamo che non esista rischiamo di lasciarci sfuggire l'altra lezione importante, che è quella di rispettare entrambi i lati dell'equazione. Perciò cominciamo da qui...”
Buona lettura